Descrizione
È giunta al termine, nei giorni scorsi, la 16^ edizione della rassegna di teatro giovanile “Alchimie”, ideata dal Comune di Figline e Incisa Valdarno per la messa in scena al Teatro Garibaldi ma che, negli ultimi 5 anni, si è allargata includendo altri comuni della Città metropolitana di Firenze, approdando a Campi Bisenzio al Teatrodante Carlo Monni, a San Casciano Val di Pesa al Teatro Niccolini e, da quest’anno, anche a Barberino Tavarnelle al Teatro Regina Margherita. Obiettivo: valorizzare le produzioni teatrali realizzate con la partecipazione attiva di giovani e ragazzi, all'interno di laboratori degli istituti scolastici medi e superiori, nei laboratori extrascolastici e nei gruppi teatrali formati da non professionisti.
Sei gli spettacoli in gara nel 2025, andati in scena in quattro date: “Oltre la cornice” degli Istituti comprensivi Giorgio La Pira e Margherita Hack di Campi Bisenzio, con la partecipazione straordinaria dell’Istituto Beata Giovanna di Signa; “Il ragazzo del fiume”, della compagnia “Si fa teatro giovani” di Agita teatro; “Il campeggio” di Teatro riflesso; “Di muro in muro” dell’ISIS Giorgio Vasari di Figline; “Figli delle stelle” del gruppo Sempreverdi de Il Lavoratorio. Solo due di loro, però, si sono aggiudicati il premio finale, uno per ciascuna sezione in gara.
L’Istituto Giorgio Vasari ha vinto il primo premio (250 euro) della sezione Laboratori scolastici con lo spettacolo "Di muro in muro", che alternando recitazione e letture sceniche e, quindi, parole, immagini e musica, ha dato voce a chi, nella storia recente e nella cronaca contemporanea, ha vissuto sulla propria pelle il dramma della separazione, dell’esclusione e dell’esilio, da Berlino al confine Israelo-palestinese, dal Mediterraneo alla barriera tra USA e Messico. "Di muro in muro – si legge nelle motivazioni della giuria, composta da da Isabella Valoriani, Andrea Malacuso, Iacopo Reggioli e Simone Martini - si distingue per la capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore e invitarlo a un confronto attivo con la realtà, incarnando pienamente lo spirito del progetto Alchimie e il valore formativo del teatro a scuola”.
A vincere il Leorso d'oro 2025 (quest’anno un’opera della visual artist fiorentina Luchadora, che ha reso omaggio alla “sacra luce del teatro”, rappresentata mentre indossa simbolicamente come mantello un sipario) e un premio in denaro di 250 euro, per la sezione Gruppi e laboratori teatrali formati da non professionisti, è stato invece il gruppo "Sempreverdi" de Il Lavoratorio. Un traguardo raggiunto grazie allo spettacolo "Figli delle stelle", per l'impegno con il quale è stato affrontato - con tono delicato e ironico e con un grande lavoro di documentazione sul campo, attraverso la raccolta di testimonianze – il tema dell’adozione, oltre che per l’originalità del percorso drammaturgico. “ll risultato – si legge nelle motivazioni della giuria - è un processo di adesione emotiva, da parte dei giovani interpreti, che in primis ne evidenzia la coralità e ne testimonia l’impegno in un delicato percorso di ricerca teatrale, attento a tematiche sociali e umane raccontate con delicatezza e ironia”.